L’incerto futuro dell’autonomia speciale siciliana
di Simone Pajno – Professore straordinario di diritto costituzionale presso l’Università di Sassari
SOMMARIO: 1. Premessa – 2. Alle radici dell’autonomismo siciliano – 2.1. Autonomia come autogoverno. Il contributo di Francesco Restivo – 2.2. Il “lato oscuro” dello statuto: rivendicazionismo e autoreferenzialità – 2.3. La virtù difficile dell’autogoverno – 3. La deludente esperienza dell’autonomia – 3.1. L’inattuazione (o la scorretta attuazione) delle disposizioni tributarie, e il rifiuto della responsabilità fiscale – 3.2. L’utilizzazione della competenza legislativa statutaria – 3.3. La Regione siciliana davanti alla Corte costituzionale – 3.4. Specialità come separatezza: costruire argini – 3.4.1. Le norme di attuazione – 3.4.2. Le vicende del controllo di costituzionalità della legislazione siciliana – 3.4.3. Un giudice amministrativo speciale per la Sicilia – 4. La riforma costituzionale del 2001 – 5. La legge costituzionale n. 3 del 2001 e la specialità regionale – 6. Il futuro della Sicilia in un sistema da riformare.
domenica 15 febbraio 2015
giovedì 12 febbraio 2015
Finanziaria ter 2014 Regione Sicilia, GURS
LEGGE 12 agosto 2014, n. 21.
Assestamento del bilancio della Regione per l’anno
finanziario 2014. Variazioni al bilancio di previsione della
Regione per l’esercizio finanziario 2014 e modifiche alla
legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5 ‘Disposizioni programmatiche
e correttive per l’anno 2014. Legge di stabilità regionale’.
Disposizioni varie.
Assestamento del bilancio della Regione per l’anno
finanziario 2014. Variazioni al bilancio di previsione della
Regione per l’esercizio finanziario 2014 e modifiche alla
legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5 ‘Disposizioni programmatiche
e correttive per l’anno 2014. Legge di stabilità regionale’.
Disposizioni varie.
VINCOLI ALLA SPESA SANITARIA REGIONALE E GARANZIA DEI LEA: IL PUNTO SULL’AUTONOMIA LEGISLATIVA E FINANZIARIA DELLE REGIONI SPECIALI ALLA LUCE DEGLI ULTIMI SVILUPPI DELLA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE
VINCOLI ALLA SPESA SANITARIA REGIONALE E GARANZIA DEI LEA:
IL PUNTO SULL’AUTONOMIA LEGISLATIVA E FINANZIARIA DELLE REGIONI SPECIALI
ALLA LUCE DEGLI ULTIMI SVILUPPI DELLA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE
(IN MARGINE A CORTE COST., SENTT. NN. 36 E 51 DEL 2013)
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Tutela della salute versus competenze statutarie. – 3. Le autonomie speciali e i LEA. – 4. Obblighi di contenimento della spesa sanitaria regionale per ragioni di coordinamento finanziario. – 5. Il modello pattizio: dalle procedure cooperative ai c.d. piani di “rientro”. – 6.Sull’incompatibilità del regime di PdR con il finanziamento autonomo del SSN. – 7. La sent. n. 36/2013… – 8. … e la n. 51/2013 – 9. Osservazioni conclusive.
IL PUNTO SULL’AUTONOMIA LEGISLATIVA E FINANZIARIA DELLE REGIONI SPECIALI
ALLA LUCE DEGLI ULTIMI SVILUPPI DELLA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE
(IN MARGINE A CORTE COST., SENTT. NN. 36 E 51 DEL 2013)
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Tutela della salute versus competenze statutarie. – 3. Le autonomie speciali e i LEA. – 4. Obblighi di contenimento della spesa sanitaria regionale per ragioni di coordinamento finanziario. – 5. Il modello pattizio: dalle procedure cooperative ai c.d. piani di “rientro”. – 6.Sull’incompatibilità del regime di PdR con il finanziamento autonomo del SSN. – 7. La sent. n. 36/2013… – 8. … e la n. 51/2013 – 9. Osservazioni conclusive.
Legambiente Ragusa su trivellazioni
Osservazioni all’istanza di VIA riguardante il “Programma di sviluppo
del giacimento Irminio – perforazione pozzi esplorativi in c/da Buglia Sottana, in
territorio del comune di Ragusa – presentata dalla società IRMINIO S.r.l riguardante
la Concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi denominata “Irminio” .
del giacimento Irminio – perforazione pozzi esplorativi in c/da Buglia Sottana, in
territorio del comune di Ragusa – presentata dalla società IRMINIO S.r.l riguardante
la Concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi denominata “Irminio” .
Patto della salute 2014-2016
Presentazione
Riorganizzazione degli ospedali, aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), lotta agli sprechi, revisione dei ticket: sono solo alcuni dei punti qualificanti del Patto della salute per gli anni 2014-2016.
Il Patto, per il quale il 10 luglio scorso è stata sancita l’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema. Il Patto precedente era stato siglato nel 2009 a valere per il trienno 2010-2012.
Il Patto, per il quale il 10 luglio scorso è stata sancita l’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema. Il Patto precedente era stato siglato nel 2009 a valere per il trienno 2010-2012.
Il nuovo Patto vede la salute come investimento economico e sociale, con l’obiettivo di fronteggiare anche le nuove sfide: l’invecchiamento della popolazione, l’arrivo dei nuovi farmaci sempre più efficaci ma costosi, la medicina personalizzata.
Alcuni dei punti trattati:
Fondo Sanitario Nazionale
Per il 2014 lo stanziamento è confermato in 109,928 miliardi, salirà a 112,062 nel 2015 e a 115,444 nel 2016, salvo eventuali modifiche che si rendessero necessarie in relazione al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e a variazione del quadro macroeconomico. Il riparto delle risorse dovrà tenere conto dell’accordo sui costi e i fabbisogni standard, per i quali dovranno essere definite nuove modalità di pesature da definire entro il 31 luglio 2014.
Entro il 31 dicembre 2014 dovrà anche essere pronto un documento di proposte elaborato dal ministero della Salute, su cui dovrà esserci l’intesa Stato Regioni, contenente proposte per implementare “un sistema adeguato di valutazione della qualità delle cure e dell’uniformità dell’assistenza sul territorio nazionale”. Eventuali risparmi nella gestione del servizio sanitario nazionale effettuati dalle Regioni rimandano nella disponibilità delle regioni stesse per finalità sanitarie.
Per il 2014 lo stanziamento è confermato in 109,928 miliardi, salirà a 112,062 nel 2015 e a 115,444 nel 2016, salvo eventuali modifiche che si rendessero necessarie in relazione al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e a variazione del quadro macroeconomico. Il riparto delle risorse dovrà tenere conto dell’accordo sui costi e i fabbisogni standard, per i quali dovranno essere definite nuove modalità di pesature da definire entro il 31 luglio 2014.
Entro il 31 dicembre 2014 dovrà anche essere pronto un documento di proposte elaborato dal ministero della Salute, su cui dovrà esserci l’intesa Stato Regioni, contenente proposte per implementare “un sistema adeguato di valutazione della qualità delle cure e dell’uniformità dell’assistenza sul territorio nazionale”. Eventuali risparmi nella gestione del servizio sanitario nazionale effettuati dalle Regioni rimandano nella disponibilità delle regioni stesse per finalità sanitarie.
Umanizzazone delle cure
Il Patto, nel rispetto della centralità della persona nella sua interezza fisica, psicologica e sociale, impegna le Regioni e le Province autonome ad attuare interventi di umanizzazione delle cure che comprenda, tra l’altro, un progetto di formazione del personale e un’attività progettuale in tema di cambiamento organizzativo, indirizzato prioritariamente all’area critica, alla pediatria, alla comunicazione, all’oncologia e all’assistenza domiciliare. Il grado di soddisfazione dei cittadini sarà monitorato in maniera continuativa e omogenea tra le Regioni, così da consentire l’avvio di azioni correttive.
Il Patto, nel rispetto della centralità della persona nella sua interezza fisica, psicologica e sociale, impegna le Regioni e le Province autonome ad attuare interventi di umanizzazione delle cure che comprenda, tra l’altro, un progetto di formazione del personale e un’attività progettuale in tema di cambiamento organizzativo, indirizzato prioritariamente all’area critica, alla pediatria, alla comunicazione, all’oncologia e all’assistenza domiciliare. Il grado di soddisfazione dei cittadini sarà monitorato in maniera continuativa e omogenea tra le Regioni, così da consentire l’avvio di azioni correttive.
Ticket ed esenzioni
Il sistema della partecipazione alla spesa sanitaria e delle esenzioni dovrà essere strutturato in modo da evitare “che la partecipazione rappresenti una barriera per l’accesso ai servizi e alle prestazioni così da caratterizzarsi per equità e universalismo”. Il sistema, in fase di prima applicazione, dovrà considerare la condizione reddituale e la composizione del nucleo familiare. Successivamente potrà essere presa in considerazione la condizione “economica” del nucleo familiare.
I contenuti della revisione dovranno essere definiti entro il 30 novembre 2014.
Il nuovo sistema dovrà garantire per ciascuna regione il medesimo gettito previsto dalla legislazione vigente nazionale, garantendo comunque l’unitarietà del sistema.
Il sistema della partecipazione alla spesa sanitaria e delle esenzioni dovrà essere strutturato in modo da evitare “che la partecipazione rappresenti una barriera per l’accesso ai servizi e alle prestazioni così da caratterizzarsi per equità e universalismo”. Il sistema, in fase di prima applicazione, dovrà considerare la condizione reddituale e la composizione del nucleo familiare. Successivamente potrà essere presa in considerazione la condizione “economica” del nucleo familiare.
I contenuti della revisione dovranno essere definiti entro il 30 novembre 2014.
Il nuovo sistema dovrà garantire per ciascuna regione il medesimo gettito previsto dalla legislazione vigente nazionale, garantendo comunque l’unitarietà del sistema.
Livelli essenziali di assistenza
Dovranno essere aggiornati entro il 31 dicembre 2014. Restano fermi i compiti e le funzioni già attribuite al Comitato per la verifica dei LEA, che dovrà avvelersi degli strumenti del Nuovo sistema informativo sanitario. Il mancato conseguimento degli obiettivi di salute e assistenziali previsti dai Lea stabiliti per i direttori generali costituisce un “grave inadempimento contrattuale” per la quale si prevede la decadenza automatica dei direttori genereali.
Dovranno essere aggiornati entro il 31 dicembre 2014. Restano fermi i compiti e le funzioni già attribuite al Comitato per la verifica dei LEA, che dovrà avvelersi degli strumenti del Nuovo sistema informativo sanitario. Il mancato conseguimento degli obiettivi di salute e assistenziali previsti dai Lea stabiliti per i direttori generali costituisce un “grave inadempimento contrattuale” per la quale si prevede la decadenza automatica dei direttori genereali.
Piano nazionale della prevenzione
Confermata la destinazione di 200 milioni annui, oltre alle risorse individuate a valere sulla quota di finanziamento vincolato per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale. Stabilito che il 5 per mille sulla quota vincolata per il Piano nazionale prevenzione sia destinato ad attività di supporto al Piano da parte dei network regionali dell’Osservatorio nazionale screening, Evidence-based prevenzione e Associazione italiana registri tumori.
Confermata la destinazione di 200 milioni annui, oltre alle risorse individuate a valere sulla quota di finanziamento vincolato per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale. Stabilito che il 5 per mille sulla quota vincolata per il Piano nazionale prevenzione sia destinato ad attività di supporto al Piano da parte dei network regionali dell’Osservatorio nazionale screening, Evidence-based prevenzione e Associazione italiana registri tumori.
Il 10 luglio scorso è stata sancita l'Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016, l'Accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema. Il patto precedente era stato siglato nel 2009 a valere per il trienno 2010-2012.
Consulta le slides in cui il Ministro Lorenzin illustra i punti fondamentali del nuovo Patto.
Di seguito l'editoriale del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nella newsletterSaluteinforma+ dell' 11 luglio:
"La Conferenza Stato Regioni del 10 luglio ha siglato l'Intesa sul nuovo Patto per la salute 2014 - 2016. Sono molto soddisfatta perché tutto ciò è stato possibile proprio grazie al lavoro che abbiamo svolto con le Regioni ed il Ministero dell'Economia e delle Finanze in un clima di grande collaborazione e senso di responsabilità comune. Siamo riusciti a creare, in una fase delicatissima, un'ottima sinergia che ci ha visto insieme autori di una vera e propria riforma della sanità italiana.
Questo risultato mi riempie di grande soddisfazione ed è la dimostrazione di cosa possono fare le istituzioni quando decidono di "costruire" insieme attorno ad un tavolo. Con l'Accordo sottoscritto da Governo e Regioni sul nuovo Patto abbiamo messo in sicurezza il sistema sanitario italiano per le prossime generazioni e abbiamo gettato le basi per donare un nuovo volto alla nostra sanità. E' stato il mio obiettivo sin dal principio del mio mandato e a distanza di un anno esatto, dopo tanto lavoro fatto con i miei Uffici, posso dire di averlo raggiunto.
Con il Patto abbiamo affrontato i grandi temi della sanità. Dalla programmazione triennale dei costi standard e dei fabbisogni regionali, che consente di avviare e implementare politiche di innovazione del SSN sul territorio, alla definizione degli standard relativi all'assistenza ospedaliera, che, unitamente all'assistenza sanitaria transfrontaliera, all'aggiornamento dei LEA ed alla reale promozione dell'assistenza territoriale, costituiscono i pilastri su cui fondare tutte le iniziative necessarie per garantire la tutela della salute a tutti i cittadini uniformemente sul territorio nazionale.
Il tema degli investimenti in sanità è anch'esso centrale per garantire le condizioni di competitività, di qualità e di sicurezza delle strutture sanitarie. Tra le novità contenute nel Patto c'è anche la previsione di attivare un sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell'andamento dei singoli Sistemi Sanitari Regionali, che consenta di rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Sistemi Sanitari Regionali, in termini di qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. E' previsto che questo compito venga affidato all'Agenas quale strumento operativo del Ministero della Salute, analogamente a quanto accade negli altri Paesi dell'Unione Europea.
Il Patto sarà governato da una Cabina di regia politica, che ne garantirà il monitoraggio costante e verificherà l'attuazione di tutti i provvedimenti, avvalendosi di un apposito Tavolo tecnico, istituito presso l'Agenas. La possibilità di realizzare concretamente gli obiettivi fissati nel nuovo Patto per la salute è garantita non solo dai risparmi derivanti dall'applicazione delle misure in esso previste, che rimarranno nella disponibilità delle Regioni per finalità esclusivamente sanitarie, ma anche da quelli conseguiti dalla revisione della spesa, che saranno utilizzati per migliorare i livelli qualitativi dell'intero sistema sanitario.
Anche il tema della gestione delle risorse umane trova nel Patto un impegno definito e uno strumento concreto per procedere ad una riforma del sistema attuale attraverso specifici provvedimenti che saranno elaborati dal Governo insieme alle Regioni.
Il tema della revisione del sistema di compartecipazione (ticket) e delle esenzioni sono trattati nel Patto in un'ottica di riforma, affinchè si eviti che la compartecipazione rappresenti una barriera per l'accesso ai servizi sanitari e la principale causa dell'esodo dei cittadini dalle cure.
Il nuovo Patto per la salute 2014 - 2016, mira ad un generale efficientamento del nostro SSN, proprio nell'ottica dell'appropriatezza. Tutte le previsioni in esso contenute sono state ispirate dai bisogni di salute dei cittadini e, allo stato attuale, costituisce il solo strumento per la costruzione di una sanità più vicina alle persone, più efficace ed efficiente, sicura, di qualità e competitiva in Europa."
Consulta il nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016 dal sito della Conferenza Stato Regioni.
Responsabilità medica: lo stato attuale dell’arte
Responsabilità medica: lo stato attuale dell’arte
di Francesca Saccaro
Nota a TRIBUNALE DI MILANO, SEZ. I CIVILE
SENTENZA 17 LUGLIO 2014, EST. GATTARI
di Francesca Saccaro
Nota a TRIBUNALE DI MILANO, SEZ. I CIVILE
SENTENZA 17 LUGLIO 2014, EST. GATTARI
Caso Avastin - Lucentis: mozione e sentenza
MOZIONE
N. 0000 - Azione
civile per risarcimento danni nei confronti di Roche & Novartis
per intese restrittive della concorrenza in merito all’utilizzo di
farmaci per la degenerazione maculare Avastin e Lucentis
Al Presidente della
Regione e all’Assessore per la salute, premesso che:
l’Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato (AGCM) su esposto presentato il 12
novembre 2012 da Associazione Italiana Unità Dedicate ed Autonome
Private di Day Surgery (AIUDAPDS) ), a cui hanno aderito Società
Italiana di Oftalmologia (SOI), Altroconsumo e regione
Emilia-Romagna, ha condannato in data 27.2.2014, F.Hoffmann-La Roche
Ltd., Novartis AG, Novartis Farma S.p.A., Roche S.p.A al pagamento di
multa di 182 milioni di €, per intese restrittive della
concorrenza;
le intese in questione,
per quanto si legge al punto 229 del provvedimento dell’AGCM,
avrebbero provocato danni ai Servizi Sanitari Regionali, per quasi 45
milioni di € nel 2012;
le intese in questione,
per quanto si legge al punto 231 del provvedimento dell’AGCM,
avrebbero provocato danni, tra pazienti, strutture private e Servizi
Sanitari Regionali, per quasi 540 milioni di € nel 2013;
le intese in questione,
per quanto si legge al punto 241 del provvedimento dell’AGCM,
sarebbero iniziate a partire da Giugno 2011.
RILEVATO che
la Legge istitutiva dell’AGCM (Legge
287/90), prevede che, in caso di condanna dell’AGCM chi abbia
subito danni dalle intese restrittive della concorrenza, può
chiedere, il risarcimento del danno dimostrando esclusivamente il suo
ammontare, poiché l’illecito risulta già dimostrato.
CONSIDERATO che
il Tar del Lazio, con
sentenza n. N.12168 del 02/12/2014 ha confermato la maxi-multa di 180
milioni di euro stabilita dall'Antitrust alle aziende farmaceutiche
Roche e Novartis per il cartello volto a favorire le vendite del
farmaco Lucentis, molto più caro ma sostanzialmente identico
all'Avastin, per uso oftalmologico;
il Ministro della Salute
Lorenzin ha annunciato che, se il TAR avesse confermato la condanna
avrebbe promosso causa nei confronti delle dette multinazionali per
1,2 miliardi di €;
il Ministero della
Salute appare privo di legittimazione attiva ad agire nei confronti
delle dette multinazionali in quanto le maggiori spese sono state
sostenute dalle Regioni.
VISTO che
la Regione Siciliana, a
differenza di altre Regioni, non si è costituita nel Giudizio
promosso dalle suddette multinazionali contro il provvedimento
dell’AGCM confermato con la detta Sentenza;
IMPEGNA IL GOVERNO DELLA
REGIONE
E PER ESSO
L’ASSESSORE PER LA
SALUTE
a dare mandato
alll’Avvocatura dello Stato affinché promuova azione di danni nei
confronti delle dette società condannate dall’AGCM, fornendo i
necessari elementi di prova del danno subito dal Servizio Sanitario
Regionale della Sicilia.
(Palermo, 21 gennaio 2014)
FIRMATARI
FERRERI - ZITO - CAPPELLO -
MANGIACAVALLO - CANCELLERI - TRIZZINO - CIACCIO - SIRAGUSA -
TANCREDI - CIANCIO - FOTI - PALMERI - LA ROCCA - ZAFARANA
Impignorabilità prima casa, testo e riferimenti normativi di Camera e Senato
REPUBBLICA ITALIANA
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
“GRUPPO PARLAMENTARE MOVIMENTO CINQUE STELLE”
On. Vanessa Ferreri
Al Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana
XVI Legislatura
On. Giovanni Ardizzone
Oggetto: Trattazione Disegno di Legge di iniziativa della Regione Siciliana “Disposizioni in tema di impignorabilità della prima casa e dei beni mobili e immobili strumentali all’esercizio di imprese, arti e professioni e di riforma del sistema di riscossione esattoriale” (Senato della Repubblica S.1720; Presentato in data 10 dicembre 2014; annunciato nella seduta pom. n. 369 del 7 gennaio 2015Camera dei Deputati, C.2778, pres. il 16/12/2014; annunciato nella seduta ant. n. 351 del 17/12/2014 –)
Gentile Presidente,
la presente per invitarLa ad intercedere presso il Presidente del Senato della Repubblica Dott. Pietro Grasso perché venga presto calendarizzato ed inizi il giusto iter legislativo il disegno di legge in oggetto, che dopo essere stato approvato all’unanimità lo scorso 22/10/2014 dall’Assemblea Regionale Siciliana, ai sensi dell’art. 18 dello Statuto, ed essere stato inviato ai Presidenti di Camera e Senato con note prot. n. 6837/gab e n. 6836/gab del 10 dicembre 2014, è finalmente approdato al Parlamento (Senato della Repubblica S.1720; Presentato in data 10 dicembre 2014; annunciato nella seduta pom. n. 369 del 7 gennaio 2015 - Camera dei Deputati, C.2778, pres. Il 16/12/2014).
Un iter celere del ddl è infatti doveroso per dare una prima pronta risposta al dramma che stanno vivendo centinaia di migliaia di cittadini italiani in ogni area del Paese, a causa dell'incalzare della crisi ma anche di disposizioni legislative, in alcuni casi irrazionalmente brutali, che hanno moltiplicato disgregazione dei tessuti familiari e sociali, determinando esclusione e marginalità. Donne ed uomini cui spesso, anche per cifre irrisorie, si continua a sottrarre la casa o l'immobile in cui essi esercitano la propria attività, anche quando questi costituiscano l'unico alloggio e l'unica opportunità per un minimo sostentamento.
Fiduciosa che Lei accolga questo mio appello a garantire alla proposta un rapido esame, porgo cordiali saluti.
Palermo, 11/02/2015
On. Vanessa Ferreri
Testo Camera
Testo Senato
Testo approvato ARS
LEGGE IMPIGNORABILITA', LA PRESENTAZIONE
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